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| Salvè a tutti! Per presentarmi io vorrei porre un quesito a chi potrà leggerlo. La percezione del male psichico, non esiste a livello di comunicazione non verbale, e ai fini della coerenza non esiste nemmeno con il linguaggio, perché altrimenti chiunque soffrirebbe semplicemente ascoltando. Con un buon uso della memoria sensoriale si riesce a spiegarlo, ma il linguaggio non ha il pregio del dettaglio... Cioè, c'è un problema di fondo, il disturbo se lo sai lo hai, il medico non sa categoricamente di cosa soffre il paziente e se lo sapesse sarebbe altrettanto un paziente, non lo può apprendere, se non lo sa non può curarlo.... E' categorico, allora... Perché continuiamo a prenderci in giro dicendoci c'è un comportamento adeguato a una o un'altra situazione? Sintesi estrema: il dolore che si prova non è condivisibile, ma sempre personale. Chi sa spiegarlo meglio? Se potessimo spiegare il male psichico saremmo telepatici, ma per essere telepatici bisogna costruire una tecnologia che veicoli i segnali del cervello e li faccia interpretare ad un altro cervello, ma poi come facciamo se ci contagiamo a vicenda il disturbo psichico? A voi lettori le elucubrazioni del caso.
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