skeptic |
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| Non riuscivo a capire, perché, secondo me, quando si ignora si subisce una decisione altrui, anche se ci si illude di aver scelto. E’ per questo che io cambierei persino la dicitura “consenso informato” (che, il più delle volte, si risolve nel firmare qualcosa – portato da uno specializzando al paziente in preanestesia) con “scelta critica e consapevole” e obbligherei i medici e gli altri professionisti a seguire dei corsi su come offrire alternative “comprensibili e soppesabili”. In ogni caso, il discorso dal quale eravamo partiti, mi pare riguardasse la libertà di ricerca. Rispetto a ciò il problema divulgativo e quindi di “partecipazione democratica ai destini dell’uomo” diventa ancora più stringente e quindi doveroso sforzarsi di rendere tale partecipazione (con cognizione di causa) accessibile alla maggior parte della popolazione. Per esperienza personale non credo nel “popolo bue” e proprio per questo mi ero scagliata contro la “disinformazione” mascherata da divulgazione che ottenebra ideologicamente la capacità di giudizio.
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