I Colori della Mente - Forum di psicologia e molto altro

Adozione...dire la verità?

« Older   Newer »
  Share  
coloramente
view post Posted on 11/1/2008, 23:26




Proprio oggi c'è stata la notizia che due persone che si sono innamorate e si sono sposate, hanno successivamente scoperto di essere fratello e sorella: i genitori adottivi, non gli avevano mai detto di avere un gemello.

Questo apre sicuramete delle riflessioni sul dire tutta la verità ai bambini adottati o meno.....
 
Top
alehcim81
view post Posted on 12/1/2008, 13:52




Aiuto,deve essere stato proprio uno shock per quei due!

Direi che ritorno sul discorso delle bugie a fin di bene, per me è sempre meglio la verità!
 
Top
coloramente
view post Posted on 12/1/2008, 16:17




Dire la verità è la cosa giusta, sempre. Ma cosa spinge le persone a non dirla? Forse è qui il punto da capire ...
 
Top
LuisaMiao
view post Posted on 12/1/2008, 17:15





Quando ho lavorato nel campo delle adozioni, questo era un tasto dolente.
Non per gli psicologi che seguono ormai tutti una linea ben precisa. Ma per le coppie.

Ormai si è tutti concordi nel dire che l'adozione va raccontata al bambino sin da subito. ovvio, con i modi e l'adattamento più consono all'età, ma con una storia che riprenda tutti i passaggi. Fa parte della vita del bambino, del suo passato e sono aspetti che gli servono/serviranno per la costruzione della sua storia e della sua identità.

Il punto è che la coppia, quando arriva all'adozione, ci arriva molte volte con un gran carico di dolore. E questo è un aspetto che vuole mettere da parte. Mentre nella storia di quel bambino ha un ruolo davvero fondamentale: moltissime volte le coppie arrivano a presentare domanda di adozione perchè non riescono a procreare, quindi il dolore è una forza motrice per la ricerca di altre vie per realizzare il sogno di coppia di avere una famiglia. Tagliarlo fuori, vuol dire *non dire tutto* al proprio figlio... cosa che prima o poi viene fuori.
Raccontare questo passaggio è molto difficile per le famiglie... perchè fa chiaramente riemergere il dolore provato allora e in qualche modo può riaprire la ferita.
 
Top
coloramente
view post Posted on 12/1/2008, 17:55




E' vero: per le coppie è difficilissimo dire ai figli determinate cose, e questo toglie qualcosa alla costruzione dell'identità.

Qui a Roma la situazione non è bellissima, in merito alle 'pratiche' da fare per ottenere di essere una coppia che può adottare...e anche questo fa rabbia: è come se una coppia che non può avere figli (inconsciamente quindi scatta il senso di colpa, il non mi merito unfiglio) venga giudicata se effettivamente può averlo oppure no!

Non so se mi sono spiegata. Quindi già è un contro senso questo!

Inoltre, queste coppie che, come tu dici, vengono da una storia dolorosa poiché non sono riusciti ad avere figli, sono veramente supportati malissimo dagli psicologi che pennsano 'solo' a capire se sono una coppia che può adottare oppure no...
 
Top
LuisaMiao
view post Posted on 12/1/2008, 20:03




CITAZIONE
sono veramente supportati malissimo dagli psicologi che pennsano 'solo' a capire se sono una coppia che può adottare oppure no...

io però considererei due cose, che sono quelle che lo psicologo che deve valutare la coppia prende in considerazione.
in primo luogo la motivazione che spinge all'adozione: sarebbe bello pensare che arrivino tutti con la motivazione migliore al mondo, ma non è così. e anche la motivazione "del fare del bene al bambino" non è una grande nota positiva a favore della coppia al di là di quello che comunemente si pensa.
in secondo luogo, se la coppia arriva all'idea dell'adozione dopo un percorso in cui scopre l'infertilità o la sterilità di uno dei due, ci sono dei passaggi che la coppia stessa dovrebbe aver superato. e quello più importante riguarda proprio l'elaborazione di questa ferita.... se la coppia non riesce a rielaborare questo suo dolore, come farà mai ad aiutare in seguito il bambino ad elaborare la propria storia di abbandono e il dolore che si porta dietro?

è in questo che consiste il lavoro dello psicologo nella pratica di valutazione per le indagini psico-sociali. ben diverso è supportare la coppia, anche perchè fino ad un certo punto si può fare in fase di valutazione.... appunto per non mischiare i piani.
 
Top
coloramente
view post Posted on 16/1/2008, 22:49




Mi trovi completamente d'accordo!
 
Top
niagara8
view post Posted on 12/2/2008, 12:10




Non conosco bene le leggi a riguardo nè i tempi stabiliti per definire certe scelte..sicuramente sarà premiata la volontà dei coniugi a superare il dolore, perchè definitivamente questo non si raggiunge in un determinato lasso di tempo e le crisi ci aspettano sempre dietro l'angolo pronte ad assalirci quanto più crediamo di essere "cresciuti".. nel vero senso della "community care" sarebbe necessario creare degli spazi collettivi sempre aperti affinchè la coppia e i bambini adottati sappiano di trovare riferimento. Oggi, per esempio, che le adozioni internazionali sono cosi diffuse.. [già è difficilissimo per un bambino che proviene dalla stessa "cultura" accettare l'abbandono, la selezione (diciamolo!), le terribili difficoltà dell'adolescenza alla ricerca della propria identità.. figuriamoci per un figlio che proviene dall'africa, dall'asia e dal sud america! quanto profondamente siamo disposti a conoscere ed accettare certe innate propensioni?] si dovrebbe pensare più concretamente ad affrontare il "durante"..
 
Top
7 replies since 11/1/2008, 23:26   44 views
  Share